L’ansia mi farà impazzire! I miti da sfatare sull’ansia
A cura della psicologa psicoterapeuta Francesca Cervati
L’ansia è tra i disturbi più affrontati all’interno di uno studio di psicoterapia individuale: spesso, quando siamo in preda ad una forte ansia finiamo col preoccuparci maggiormente delle sue possibili conseguenze. Crediamo di poter avere un infarto, un ictus, soffocare o svenire.
Questi pensieri “catastrofici” non fanno che aumentare la nostra ansia e ad amplificare i nostri sintomi, dando luogo a un circolo vizioso.
Proviamo a prendere in esame i più comuni falsi miti sulle conseguenze dell’ansia e a capire perché spesso si tratta di pensieri irrazionali.
Affrontare le credenze disfunzionali legate all’ansia e alle sue possibili conseguenze può essere uno degli elementi chiave di un percorso di psicoterapia individuale cognitivo comportamentale.
Perdere il controllo o impazzire
Alcune persone temono di “perdere il controllo” durante una crisi d’ansia. Temono di non aver più coscienza delle proprie azioni e/o di fare cose strane e imbarazzanti, come correre in giro urlando oscenità o aggredire gli altri.
Quando si scatena la reazione di ansia, l’organismo si prepara a fuggire o a combattere: se manca un reale pericolo fisico, questo porta a sentirsi confusi, strani e come costretti a muoversi, a correre via.
In realtà, per quanto questa sensazione di confusione sia sgradevole, l’ansia non ci rende incapaci di intendere e di volere. Nonostante l’ansia restiamo perfettamente in grado di capire chi siamo e cosa fare!
Avere un attacco di cuore
Se siamo in preda ad un attacco di panico possiamo sentire il battito del cuore accelerato e pensare di avere un infarto.
I sintomi dell’ischemia cardiaca, tra i quali ci sono la mancanza di fiato e il dolore toracico, sono sì simili a quelli del panico, ma non identici:
- I sintomi cardiaci sono in genere legati a uno sforzo fisico e migliorano con il riposo;
- I sintomi dell’attacco di panico, invece, si manifestano anche a riposo e talvolta durante il sonno.
Inoltre alle crisi cardiache corrispondono alterazioni evidenti dell’attività elettrica del cuore, mentre gli attacchi di panico portano solo a un aumento della frequenza del battito cardiaco.
Quando abbiamo un attacco di panico il nostro corpo secerne adrenalina che causa un aumento del ritmo cardiaco: un modo per prepararci a gestire al meglio situazioni di pericolo.
Pensiamoci bene: se l’adrenalina danneggiasse il cuore o il corpo, come avrebbe potuto l’uomo sopravvivere e arrivare ai giorni nostri? Non dovremmo essere tutti estinti?
Soffocare
La sensazione di soffocamento che possiamo provare durante un attacco di panico o di ansia è dovuta alla respirazione: in questi momenti ci sembra di soffocare perché stiamo respirando male.
Per dirla in termini tecnici, durante un attacco di panico o di ansia tendiamo spesso a iperventilare. Quando iperventiliamo facciamo arrivare più ossigeno ai polmoni, ma ne arriva meno ad alcune aree del cervello.
La cattiva ossigenazione del cervello aumenta la sensazione di soffocamento, peggiorando i sintomi provocati dagli attacchi d’ansia e di panico.
Svenire
Durante un attacco di panico o di ansia la mente sembra confusa, annebbiata, poco lucida: questo è sempre dovuto alla respirazione. Uno degli effetti dell’iperventilazione è proprio la sensazione di svenimento, anche se difficilmente può accadere.
Ciò che causa lo svenimento, infatti, è una drastica caduta della pressione sanguigna: quando è molto bassa, allora si sviene.
Quando ci sentiamo ansiosi avviene proprio il contrario: la pressione si alza e il ritmo cardiaco accelera.
Cosa significa? Significa che quando ci sentiamo ansiosi, proprio perché il nostro cuore pompa di più e la nostra pressione aumenta, esistono poche probabilità di svenire.
Un attacco d’ansia o di panico può colpire chiunque, tuttavia la psicoterapia individuale è il percorso più indicato quando la frequenza e la forza degli attacchi rende difficile la vita quotidiana.