La terapia di coppia: da dove si inizia
A cura della psicologa psicoterapeuta Stefania Ciaccia
Quando due partner si scelgono, lo fanno in nome di motivazioni che hanno a che fare con un insieme di variabili; le caratteristiche che ci attirano dell’altro/a sono molteplici.
La familiarità, tuttavia, sembra essere un sempreverde per le scelte effettuate: il nostro cervello funziona per risparmio energetico e per coerenza, perciò siamo attratti da quello che conosciamo, da caratteristiche alle quali siamo stati esposti fin da piccoli e che, quindi, il nostro cervello percepisce come sicure.
Perché ci innamoriamo?
In realtà, non necessariamente le cose che conosciamo sono sicure, positive, tuttavia, sono per noi una certezza rispetto a qualcosa che non conosciamo, per questo ne siamo attratti: gli psicologi sociali chiamano questo fenomeno mere exposure effect (effetto esposizione).
L’effetto somiglianza (scegliamo partner simili a noi) e l’effetto sensibilità (per una relazione duratura scegliamo chi si dimostra più sensibile ai bisogni affetti) sono altri fattori che stanno ai vertici delle motivazioni che ci spingono ad innamorarci.
Anche il periodo storico in cui incontriamo il nostro partner incide molto sulla nostra scelta: siamo portati a soddisfare determinati bisogni a 20 anni, mentre a 30 le nostre priorità potrebbero essere diverse.
Qualche volta, allora, capita che alcune coppie si trovino disorientate, frustrate, in difficoltà: le motivazioni che li hanno spinti ad intraprendere una relazione duratura non hanno più motivo di esistere, oppure alcune variabili situazionali sono intervenute, modificando la loro vita.
Ecco, in quei momenti, le coppie che decidono di chiedere aiuto ad un terapeuta si trovano ad iniziare un percorso di terapia di coppia.
Come funziona la terapia di coppia in una cornice cognitivo comportamentale?
Durante i primi colloqui di conoscenza, il terapeuta ricostruisce la storia di vita di ciascun partner e della loro relazione. È un momento fondamentale per la conoscenza della coppia, anche per i membri stessi, che sono portati a empatizzare con l’altro e a conoscere dettagli del suo passato che magari non erano emersi durante la relazione.
Uno degli scopi della terapia di coppia, in una cornice cognitivo comportamentale, è quello di individuare e far emergere gli schemi, le credenze, gli atteggiamenti che i singoli partner hanno costruito intorno ai fenomeni legati alla vita della coppia.
Tutti noi diamo un significato (carico emotivamente) agli eventi, comportamenti, atteggiamenti dell’altro.
La costruzione del significato in una terapia di coppia
Come facciamo a costruire questi significati? Le esperienze alle quali siamo stati esposti, i modelli che abbiamo conosciuto, i valori che ci sono stati trasmessi, la nostra indole di temperamento sono le più importanti fonti alle quali attingiamo per costruire dei significati attorno a tutto ciò che ci circonda.
Durante la terapia di coppia, allora, entrambi i partner hanno la possibilità di far emergere i conflitti e tradurli in pensieri, spesso automatici, che hanno, qui, modo di essere compresi e condivisi con l’altro/a attraverso l’uso di una comunicazione assertiva.
Dott.ssa Stefania Ciaccia