LA SINDROME DEL COLON IRRITABILE
A cura della psicoterapeuta e psicologa a Brescia Dott.ssa Francesca Cervati
La sindrome del color irritabile, in inglese Irritable Bowel Syndrome (IBS) è un comune disturbo gastrointestinale di natura funzionale che può compromettere in modo significativo la qualità di vita di chi ne è affetto.
Tale sindrome è caratterizzata sa sintomi di dolore addominale, associato ad un’alterazione della funzione intestinale con cambiamenti relativi alla forma e alla consistenza delle feci ed episodi variabili di diarrea e/o costipazione.
Ad oggi non è stata identificata una causa ben precisa in grado di spiegare l’eziopatogenesi della sindrome del colon irritabile. In un’ottica bio-psico-sociale questa sarebbe determinata dall’intreccio di molteplici fattori, non solo fisiologici ma anche psicologici, ambientali e comportamentali.
Chi soffre di questo disturbo tende, solitamente, a rivolgersi in prima battuta a medici specialisti, sottovalutando la prevalente causa psicologica di questa condizione sebbene sia ormai assodato che ci sia una relazione significativa tra i sintomi dell’IBS, i livelli di ansia e le esperienze traumatiche precoci.
Risulta chiaro quanto possa essere d’aiuto un approccio non solo medico, ma anche psicoterapeutico nell’affrontare questa condizione.
La psicoterapia cognitivo comportamentale si basa essenzialmente sulla riduzione dello stress, sulla ristrutturazione cognitiva dei pensieri disfunzionali correlati ai sintomi e sulle esposizioni comportamentali, al fine di eliminare i fattori di mantenimento del disturbo.
La gestione dello stress rappresenta il punto iniziale della terapia cognitivo-comportamentale per L’IBS attraverso: la psicoeducazione sull’IBS, sull’alimentazione e sul ciclo sonno-veglia, l’apprendimento di tecniche di rilassamento, strategie di gestione dell’ansia e l’educazione all’assertività.
Risulta inoltre fondamentale lavorare sugli automatici negativi, che accompagnano i sintomi IBS e che, amplificando i sintomi ansiosi (“qualcosa di pericoloso sta per accadere”), aggravano la percezione dei dolori intestinali. Imparando a riconoscere, inoltre, i meccanismi di attenzione selettiva e agendo su di essi si disinnescano i comportamenti maladattivi e di evitamento.
I comportamenti di evitamento, infatti, come in un circuito auto-riverberante, rinforzano il problema, diventando fondamentali fattori di mantenimento del disturbo. Si crea, quindi, in questo modo un circolo vizioso che si auto perpetua e cronicizza i sintomi.
In aggiunta, qualora se ne riscontri la presenza, un obiettivo di lavoro è anche quello di diminuire la tendenza alla catastrofizzazione, le frequenti doverizzazioni e gli standard elevati personali e sociali che nei pazienti con IBS possono aggravare e mantenere il problema.
In sintesi, cosa può fare la psicoterapia cognitivo comportamentale per la Sindrome del Colon Irritabile?
La psicoterapia si focalizza su alcuni punti fondamentali:
• aiutare il paziente a modificare la sua visione della sindrome IBS, passando da una condizione in cui egli si sente in balia della malattia ad una situazione di maggiore controllo e padronanza;
• aiutare il paziente a gestire situazioni di vita stressanti; poiché lo stress incrementa i sintomi gastrointestinali, questo rappresenta indirettamente il primo passo per interrompere i circoli viziosi sopra descritti;
• identificare le relazioni tra pensieri, sentimenti, comportamenti, l’ambiente circostante e i sintomi della Sindrome del Colon Irritabile.
Nel mio studio di psicologa a Brescia forniamo un sostegno psicologico per venire incontro a questo tipo di disturbi.