Il legame di coppia: un processo suddiviso in fasi

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psicologa brescia - fasi amore

Il legame di coppia: un processo suddiviso in fasi

A cura della psicologa psicoterapeuta Dott.ssa Stefania Ciaccia

La visione della psicologa Attili

Vi siete mai chiesti come nasce e si sviluppa un legame sentimentale tra adulti? La psicologa Attili (2004) propone una chiave di lettura evoluzionistica nella quale individua alcune chiare fasi in cui il rapporto si sviluppa, in modo universale, a prescindere dalle influenze storiche e culturali.

Una premessa è fondamentale: nella storia del primate – uomo, la tendenza a formare un legame di attaccamento (amore) con una figura particolare (generalmente la madre) è divenuta caratteristica di selezione naturale, perché i piccoli che la esibivano sopravvivevano meglio e avevano la possibilità, una volta adulti, di riprodursi e lasciare progenie.

La protezione di un adulto competente era cruciale per la vita di un piccolo e, a lungo termine, per il suo successo riproduttivo.

Questa stessa funzione è rintracciabile nei legami sentimentali di lunga durata: gli adulti decidono spesso di formare una relazione di coppia perché hanno bisogno di sentirsi amati, protetti e confortati.

Nella relazione mamma-bambino, il legame è di tipo complementare: il bambino chiede aiuto e la mamma lo protegge, mentre in un legame sentimentale tra due persone adulte è basato su una profonda reciprocità; sulla possibilità, cioè, che ciascun partner sia disponibile e pronto a giocare un doppio ruolo: sia come colui o colei che offre protezione e conforto sia come colui o colei che ha bisogno di essere protetto e confortato.

Lo sviluppo del rapporto secondo la psicologa

Fase I: attrazione, corteggiamento e flirt

Questa fase è caratterizzata da un insieme di comportamenti, per lo più non verbali, atti a scegliersi reciprocamente. È un momento di mutua curiosità: ci si studia ma si prendono in considerazione anche altri soggetti intorno a noi. 

Sembrerà strano ma anche il rapporto madre – bambino vive questo stadio. Il bambino, nei primi mesi di vita, sembra seduttivo e interessato agli altri in maniera indiscriminata, anche se già inizia ad apparire una qualche sua scelta di figura rispetto a un’altra. 

Se la mamma si distacca da lui non manifesta ansia ma si mostra interessato ad altre figure che lo circondano, proprio come succede a due adulti che s’incontrano, si attraggono ma non si sono ancora scelti per un rapporto sentimentale.

Fase II: l’innamoramento

Inizia quando i due partner hanno la sensazione di avere a che fare con la persona giusta: gli stati mentali che la accompagnano sono l’insonnia, la riduzione dell’appetito e allo stesso tempo la sensazione di possedere un’energia sconfinata. 

Nel frattempo aumentano tutti quei comportamenti calmanti come tenersi per mano e la cosiddetta baby talk, il modo di parlare tipico della mamma con i propri figli. Questa stessa fase viene vissuta quando abbiamo circa tre mesi, con la nostra figura prediletta, nei confronti della quale cominciamo a provare un sentimento di preferenza. 

Questa figura gioca un ruolo primario nella cura del bambino e in modo particolare allevia il suo senso di sconforto; negli adulti invece la relazione (reciproca) si stabilizza, ciascun membro comincia a funzionare per l’altro come risorsa affettiva, come rifugio emotivo.

Fase III: l’amore.

In questo periodo vari sono i cambiamenti nei due partner: la frequenza dell’attività sessuale diminuisce, mentre aumenta sempre di più l’importanza del rapporto emozionale e la capacità dell’altro di porsi come “rifugio sicuro”, una figura che offre accudimento. 

Dalla passione si passa all’intimità, ovvero a una fase in cui le emozioni e le sensazioni predominanti sono di calore, affetto e fiducia: si comincia a percepire l’ansia da separazione, quello stato dell’anima e della mente che si prova quando il partner è lontano, dovuto alla consapevolezza che, nel caso ci fosse un pericolo da affrontare, l’altro non c’è. 

L’ansia da separazione, nel legame tra adulti (come in quello madre – bambino) indica, quindi, che il legame di attaccamento è formato, che la loro relazione è una relazione d’amore, inoltre, ha la funzione di garantire quella protezione essenziale per la sopravvivenza.

Fase IV: l’attaccamento.

Nella visione proposta dalla psicologa Attili arriviamo alla fase dell’attaccamento, dove la relazione sentimentale si trasforma ancora: sembra che l’amore sia finito perché diminuiscono gli scambi sessuali, il contatto fisico, i partner sembrano essere interessati al mondo circostante. 

Da alcuni è considerato una dimensione puramente cognitiva e razionale ma di fatto ha una base fortemente emotiva: in questo momento, ogni partner funziona per l’altro come uno stimolo che regola il suo sistema fisiologico, come gli input esterni che regolano quelli interni (pensiamo all’alternanza luce – oscurità nella regolazione del ciclo del sonno).

La stessa cosa accade a un bambino di due anni con la sua mamma: se lei sarà stata in grado di costruire con lui un rapporto basato sulla fiducia, lui si sentirà apparentemente meno coinvolto dalla relazione con lei e più incuriosito dal mondo esterno.

Il suo amore non è cambiato d’intensità: infatti, un’improvvisa indisponibilità della mamma, può mandarlo in crisi proprio come accade ai coniugi in conseguenza di un lutto o una separazione; in realtà, un bambino cresciuto sicuro e forte del legame con l’altro (mamma o partner) riesce a esplorare il mondo con maggiore tranquillità.